Violenza sulle donne: a Genova 4 case per la quarantena
Quattro genovesi aprono le porte delle loro case per ospitare le donne che fuggono da situazioni di violenza. Si tratta di case vacanza che, attraverso la rete Non Una di Meno Genova, sono state messe a disposizione del Centro Antiviolenza Mascherona.
“Non sono nuove case rifugio – specifica Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza di piazza Colombo 3/7 – ma appartamenti attivati sulla base delle disposizioni previste dall’Accordo Ministeriale del 24 marzo 2020. In questi appartamenti le donne possono trascorrere il periodo di quarantena prima di essere accolte nelle case rifugio vere e proprie per accertarsi della loro negatività al tampone.”
Le case per la quarantena sono state reperite grazie al lavoro della rete Non Una Di Meno Genova, che è parte di un movimento femminista internazionale con lo scopo di contrastare la violenza di genere in ogni sua forma. Ne fanno parte storiche associazioni femministe, centri antiviolenza e soprattutto singole donne di diverse età e con un diverso background. “Siamo da sempre vicine al Centro Antiviolenza Mascherona e in questo momento ci è sembrato importante dare un contributo concreto. – affermano le attiviste di Non Una Di Meno – Sapevamo che cercavano case per permettere alle donne di trascorrere la quarantena e abbiamo lanciato un appello alla nostra rete di contatti”. Grazie a questo appello, quattro proprietari/e di appartamenti collocati in quartieri differenti della città hanno deciso di metterli a disposizione. Un atto di generosità fatto da persone già sensibili alla tematiche che nel corso degli anni hanno partecipato alle tante iniziative che Non Una Di Meno Genova ha realizzato sul territorio.
Le case e i nomi dei proprietari rimarranno segreti per tutelare la sicurezza delle donne ospitate.
“Siamo davvero contente di tutta questa solidarietà. – conclude Manuela Caccioni – Quando finirà questo periodo di emergenza sanitaria ci piacerebbe ringraziare pubblicamente chi ha aperto le porte del proprio appartamento alle donne seguite dal nostro Centro”.
5xMille: Contro la violenza sulle donne, mettici la firma!
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Il lockdown non ha fermato la violenza: i nostri dati
Genova – A due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, la convivenza forzata ha aggravato la situazione delle donne che subiscono violenza. Dopo un primo periodo di calo delle richieste di aiuto, al Centro Antiviolenza Mascherona il telefono ha ricominciato a squillare incessantemente. Read More “Il lockdown non ha fermato la violenza: i nostri dati”
Rubrica #Restiamoconledonne – puntata approfondimento violenza assistita
Sesta puntata della rubrica #RestiamoConLeDonne su GoodMorning Genova.
In questa puntata la psicologa Elisabetta Corbucci approfondisce la situazione dei bambini che, quando non subiscono direttamente violenza fisica, assistono comunque a quella subita dalle loro madri. All’interno del Cerchio delle Relazioni, cooperativa che gestisce il Centro Antiviolenza Mascherona e alcune Case Protette per donne e minori, ci sono psicologhe e pedagogiste esperte sul tema della violenza assistita e in grado di supportare bambini e bambine aiutandoli/e a condividere le paure, le preoccupazioni e le fatiche, rendendole più tollerabili. Dare un nome ai problemi è la strada maestra per risolverli.
Attraverso il progetto AMI – AIUTARE MINORI INVISIBILI, il Cerchio delle Relazioni interviene sulla violenza assistita a danno dei minori nella situazione di violenza domestica per individuare strumenti, metodologie, buone pressi specifiche per intervenire a livello psicologico ed educativo su questa tematica.
Il progetto è sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.
Un calice per il Centro Antiviolenza Mascherona di Genova
L’Associazione Le Donne della Birra in collaborazione con GoDrink organizza giovedì 30 aprile alle ore 19 l’evento online “Un Calice per il Centro Antiviolenza Mascherona”
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Restiamo a casa ma #RestiamoconleDonne
Per molte donne che vivono situazioni di violenza “Restare a casa” non è un invito rassicurante. Read More “Restiamo a casa ma #RestiamoconleDonne”
“IO SONO ALICE – IL PODCAST CHE TI ASCOLTA”
UN PROGETTO NATO PER DARE VOCE ALLE DONNE CHE HANNO INCONTRATO LA VIOLENZA E ABBATTERE IL MURO DELL’INDIFFERENZA. Read More ““IO SONO ALICE – IL PODCAST CHE TI ASCOLTA””
Le parole non bastano. L’attuazione della convenzione di Istanbul in ambito giuridico
Mercoledì 4 marzo 2020 alle ore 14 si svolgerà presso le Cisterne del Ducale la prima giornata di studio “Le parole non bastano” organizzata dal Centro Antiviolenza Mascherona.
Read More “Le parole non bastano. L’attuazione della convenzione di Istanbul in ambito giuridico”
Comunicato sui femminicidi
Genova ,1 Febbraio 2020 – Sei donne uccise nelle ultime 48 ore. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto nella nostra città. “Questa è solo la punta dell’iceberg: l’uccisione è solo l’ultimo atto di anni di violenza subita. – Afferma Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale. Ogni anno al nostro Centro si rivolgono più di 500 donne. Ad oggi, nel solo mese di Gennaio, siamo già a 47. Alcune di loro rimangono nella situazione di violenza perché sono terrorizzate dalle ripercussioni che potrebbe avere la loro decisione di lasciare il proprio compagno. Molte decidono di separarsi, ma la separazione rappresenta un momento di particolare rischio.”
Dai dati Istat emerge che a livello nazionale le donne separate o divorziate sono particolarmente esposte al rischio di violenza da parte dell’ex. Le ricerche internazionali mostrano che una donna separata corre un rischio di violenze da parte del partner di trenta volte maggiore rispetto a una donna sposata. Tre donne su quattro continuano a subire violenza dall’ex partner anche dopo la fine della relazione. I dati mostrano che la violenza spesso non si interrompe quando la coppia si separa e anzi, soprattutto se ci sono minori, continua e può aggravarsi dopo la separazione.
“É importante – continua Manuela Caccioni – focalizzare l’attenzione sulla protezione e sulla sicurezza della donna e dei figli. Come viene ribadito nell’articolo 31 dalla Convenzione di Istanbul. Per questo è necessario dare una risposta integrata, rafforzare il lavoro di rete.” Questo è uno degli obiettivi che il Centro Antiviolenza Mascherona vuole raggiungere attraverso convegni e seminari di formazione destinati ad Avvocati e Avvocate, Forze dell’Ordine, Assistenti Sociali e a tutti soggetti che lavorano a sostegno delle donne vittime di violenza. Il prossimo appuntamento di formazione è previsto per inizio marzo.
“Ma questo non basta, – continua Manuela Caccioni – per combattere la violenza contro le donne bisogna sviluppare cambiamenti positivi nei rapporti di potere tra uomo e donna, smantellare gli stereotipi di genere presenti fin dall’infanzia, bisogna puntare sulla prevenzione nelle scuole.” Ed è questo che fa da anni il Centro Antiviolenza Mascherona con progetti rivolti agli studenti e alle studentesse ed agli/alle insegnanti. Ultimo in ordine temporale è il progetto “Libere di Essere” realizzato su tutto il territorio nazionale dalla rete D.i.Re.