violenza contro le donne

Femminicidio in via Colombo a Genova
 “Clara è stata uccisa dal suo ex compagno. Siamo sconvolte per quello che è successo a pochi passi da noi – afferma Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona in piazza Colombo –  ma non siamo stupite. Sono già 13 le donne uccise nel nostro Paese da inizio anno. L’uccisione di Clara è un’ulteriore triste conferma di un fenomeno purtroppo sempre attuale e diffuso e che ci obbliga ancora una volta ad una riflessione e ad una assunzione collettiva di responsabilità.”

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Ripresa colloqui in presenza

Da oggi, mercoledì 10 giugno riprendono i colloqui in presenza presso il Centro Antiviolenza Mascherona di Genova, in piazza Colombo 3/7, gestito dalla Cooperativa Sociale Il Cerchio delle Relazioni. Read More “Ripresa colloqui in presenza”

Il lockdown non ha fermato la violenza: i nostri dati

Genova – A due mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, la convivenza forzata ha aggravato la situazione delle donne che subiscono violenza. Dopo un primo periodo di calo delle richieste di aiuto, al Centro Antiviolenza Mascherona il telefono ha ricominciato a squillare incessantemente. Read More “Il lockdown non ha fermato la violenza: i nostri dati”

Convegno “Perché non si crede alla parola delle donne?”

Il 26 febbraio u.s. la Rete D.i.Re ha presentato il “Rapporto Ombra” delle associazioni di donne per il GREVIO, il gruppo di esperte incaricate di monitorare l’attuazione della convenzione di Istanbul in Italia. 
Il Rapporto Ombra mette in evidenza alcune carenze ed evidenzia come “Il percorso di uscita dalla violenza è funestato da alti livelli di vittimizzazione secondaria. Manca un approccio di genere, e non si mette la tutela dei diritti umani della donna e dei suoi figli al centro dell’azione”.
C’è un diffuso mancato riconoscimento della parola delle donne che non vengono credute, viene messa in discussione la veridicità del loro racconto o esso viene minimizzato. Inoltre, i reati contro le donne sono gli unici in cui l’attenzione ricade non sull’autore, ma sulla vittima e su cosa ha fatto per provocare la violenza. Alla donna si chiede perché è rimasta così tanto tempo nella situazione di violenza, perché non si è cercata un lavoro per rendersi autonoma dal maltrattante, viene attenzionata la sua vita, la sua morale sessuale, il suo comportamento, la sua genitorialità. Cosa che non viene fatta con gli autori di violenza. 
Il Rapporto Ombra, inoltre focalizza “un problema cruciale nella trattazione dei casi di violenza domestica nei Tribunali. Il mancato riconoscimento della violenza nelle vicende delle separazioni e degli affidamenti, visite e custodie dei figli, è uno dei nervi scoperti del sistema italiano, e quello in cui pregiudizi e stereotipi incidono in modo più evidente limitando il diritto delle donne e dei loro figli di vivere libere dalla violenza e esponendoli a maggiori pericoli anziché proteggerli. Si rileva quindi la gravissima assenza di riconoscimento della violenza di genere all’interno del diritto di famiglia e dei tribunali civili”.
La Convenzione di Istanbul, ratificata in Italia nel 2013, condanna questo tipo di modalità di rapportarsi con le donne vittime di violenza, una modalità che pregiudica il loro percorso di fuoriuscita. Di questo ne discuteremo nel corso del convegno, cercando di individuare esperienze di buone prassi che pongano i diritti delle donne al centro attraverso una collaborazione efficace tra tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni pertinenti.
L’avvocata Manuela Ulivi (Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano – CADMI) presenterà il Rapporto Ombra per il GREVIO e il quadro relativo all’attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia.
La prima sessione “Risorse e criticità della Rete a sostegno delle Donne“, coordinata da Silvia Cristiani, psicologa del Centro antiviolenza Mascherona, si aprirà con l’esperienza di Rete della Questura di Genova attraverso l’intervento di Alessandra Bucci, Dirigente Ufficio Prevenzione Generale. Seguirà l’intervento di Ilenia Sanzo che presenterà il progetto REVIVAL: Right Environment to protect women VIctims of Violence At each Level realizzato dello Spazio Donna di Caserta. Si tratta di un progetto finalizzato alla realizzazione di un percorso formativo interistituzionale tra pubblico e privato nel campo sociale, legale e sanitario per fornire procedure operative atte a facilitare la presa in carico della vittima. Durante la mattinata interverrà Cristina Mastronardi, supervisora dell’ Associazione EMDR Italia, che porterà la metodologia del trattamento del trauma, su donne vittime di violenza di genere, attraverso l’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari). A concludere il primo panel sarà Giovanni Cabona, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali Liguria, che riporterà il focus su Genova e sulla Rete Territoriale.
La seconda sessione “Vittimizzazione Secondaria”, coordinata da Francesca Forleo, giornalista de Il Secolo XIX, si aprirà con l’intervento di Teresa Bruno, psicologa e Responsabile scientifica del Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze, sulle diverse forma di vittimizzazione secondaria e sull’impatto che ha nei percorsi di uscita dalla violenza. Seguirà l’intervento di Fabio Roia, magistrato e Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, che si occupa di violenza contro le donne dal 1991 e che sull’argomento della vittimizzazione secondaria ha scritto un libro: “Crimini contro le donne. Politiche, leggi, buone pratiche”. Il terzo intervento della sessione sarà a cura del Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Genova, Francesco Cozzi che, collegandosi alle parole di Roia, riporterà il focus sulla città di Genova.
L’intervento finale sarà curato da Silvia Neonato, giornalista e femminista, che concluderà il convegno rilanciando le buone pratiche emerse durante la giornata e relative al sostegno delle donne che fuoriescono dalla violenza.

 

Le parole giuste: presentazione a Genova
Sabato 3 novembre 2018 alle ore 17:30 presso la sede del Centro Antiviolenza Mascherona in piazza Colombo 3/7 si svolgerà la presentazione del libro “Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne” di Luca Martini e Nadia Somma.
Sarà presente Nadia Somma, attivista della rete Dire e blogger.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Monica Lanfranco e la Rete di Donne per la Politica.

Dai un taglio alla violenza

“Dai un taglio alla violenza” è un progetto di solidarietà e sensibilizzazione sulla violenza contro le donne promosso dal Centro Antiviolenza Mascherona in collaborazione con il CNA Genova.

Il progetto coinvolge i parrucchieri e le parrucchiere di tutta la provincia di Genova e sarà realizzato nel mese di novembre 2018, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, con il duplice obiettivo di sensibilizzare sulla tematica e di raccogliere fondi per il Centro Antiviolenza.

La violenza sulle donne non è una emergenza, ma una realtà più diffusa di quanto si pensi nella normalità del quotidiano. La violenza contro le donne è un fenomeno che prescinde dal colore della pelle, dalla religione, dalla appartenenza sociale, dal livello di istruzione e dalle fasce di età. La maggior parte degli episodi si consuma fra le mura domestiche. Ogni anno il Centro Antiviolenza Mascherona accoglie circa 400 donne che subiscono violenza e le sostiene nei percorsi di fuoriuscita. In tutta la Liguria sono annualmente circa un migliaio le donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza. Ma trattandosi di un fenomeno sommerso, è chiaro che il numero di accessi non può restituire un quadro completo. Per fare ciò, i dati più aggiornati a nostra disposizione sono quelli dell’indagine campionaria Istat riferita all’anno 2014 secondo la quale la Liguria è la prima regione del Nord per numero di donne vittime di violenza fisica e sessuale: nel periodo esaminato quasi 29mila donne residenti in regione hanno dichiarato di aver subito violenza.

É proprio partendo da questa considerazione che è nata l’idea di coinvolgere i saloni di bellezza: uno spazio fuori da luoghi istituzionali, dove molte donne trascorrono del tempo e si prendono cura di se stesse. Qui le donne avranno la possibilità di poter venire a conoscenza dell’esistenza dal Centro Antiviolenza Mascherona.

Il primo novembre ai saloni di bellezza che parteciperanno a “Dai un taglio alla violenza” verrà fornito del materiale informativo, la locandina della campagna e una maglietta del Centro Antiviolenza Mascherona che segnaleranno l’adesione al progetto. Inoltre, i parrucchieri e le parrucchiere potranno decidere di destinare una quota dei trattamenti e delle prestazioni effettuate nel mese, con un importo scelto in totale autonomia (ad esempio 1 euro ogni taglio), al Centro Antiviolenza Mascherona per sostenere concretamente le donne. La donazione dovrà avvenire tramite bonifico bancario all’ IBAN IT 42 P076 0101 4000 0100 3307 897 causale: Dai un taglio alla violenza. Le donazioni godono di benefici fiscali. Le norme che regolano le agevolazioni fiscali sono: l’art. 14 della legge 80/2005, in base al quale ogni donazione, a determinate condizioni, è deducibile dal reddito complessivo (sia per le persone fisiche che per i soggetti Ires). Il D.L. 4.12.97 n. 460, art. 13 il quale dice che, in alternativa alla precedente modalità, ogni donazione a favore delle onlus è detraibile dall’imposta (per le persone fisiche) o deducibile dal reddito d’impresa.