Il 26 febbraio u.s. la Rete D.i.Re ha presentato il “Rapporto Ombra” delle associazioni di donne per il GREVIO, il gruppo di esperte incaricate di monitorare l’attuazione della convenzione di Istanbul in Italia.
Il Rapporto Ombra mette in evidenza alcune carenze ed evidenzia come “Il percorso di uscita dalla violenza è funestato da alti livelli di vittimizzazione secondaria. Manca un approccio di genere, e non si mette la tutela dei diritti umani della donna e dei suoi figli al centro dell’azione”.
C’è un diffuso mancato riconoscimento della parola delle donne che non vengono credute, viene messa in discussione la veridicità del loro racconto o esso viene minimizzato. Inoltre, i reati contro le donne sono gli unici in cui l’attenzione ricade non sull’autore, ma sulla vittima e su cosa ha fatto per provocare la violenza. Alla donna si chiede perché è rimasta così tanto tempo nella situazione di violenza, perché non si è cercata un lavoro per rendersi autonoma dal maltrattante, viene attenzionata la sua vita, la sua morale sessuale, il suo comportamento, la sua genitorialità. Cosa che non viene fatta con gli autori di violenza.
Il Rapporto Ombra, inoltre focalizza “un problema cruciale nella trattazione dei casi di violenza domestica nei Tribunali. Il mancato riconoscimento della violenza nelle vicende delle separazioni e degli affidamenti, visite e custodie dei figli, è uno dei nervi scoperti del sistema italiano, e quello in cui pregiudizi e stereotipi incidono in modo più evidente limitando il diritto delle donne e dei loro figli di vivere libere dalla violenza e esponendoli a maggiori pericoli anziché proteggerli. Si rileva quindi la gravissima assenza di riconoscimento della violenza di genere all’interno del diritto di famiglia e dei tribunali civili”.
La Convenzione di Istanbul, ratificata in Italia nel 2013, condanna questo tipo di modalità di rapportarsi con le donne vittime di violenza, una modalità che pregiudica il loro percorso di fuoriuscita. Di questo ne discuteremo nel corso del convegno, cercando di individuare esperienze di buone prassi che pongano i diritti delle donne al centro attraverso una collaborazione efficace tra tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni pertinenti.
L’avvocata Manuela Ulivi (Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano – CADMI) presenterà il Rapporto Ombra per il GREVIO e il quadro relativo all’attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia.
La prima sessione “Risorse e criticità della Rete a sostegno delle Donne“, coordinata da Silvia Cristiani, psicologa del Centro antiviolenza Mascherona, si aprirà con l’esperienza di Rete della Questura di Genova attraverso l’intervento di Alessandra Bucci, Dirigente Ufficio Prevenzione Generale. Seguirà l’intervento di Ilenia Sanzo che presenterà il progetto REVIVAL: Right Environment to protect women VIctims of Violence At each Level realizzato dello Spazio Donna di Caserta. Si tratta di un progetto finalizzato alla realizzazione di un percorso formativo interistituzionale tra pubblico e privato nel campo sociale, legale e sanitario per fornire procedure operative atte a facilitare la presa in carico della vittima. Durante la mattinata interverrà Cristina Mastronardi, supervisora dell’ Associazione EMDR Italia, che porterà la metodologia del trattamento del trauma, su donne vittime di violenza di genere, attraverso l’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari). A concludere il primo panel sarà Giovanni Cabona, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali Liguria, che riporterà il focus su Genova e sulla Rete Territoriale.
La seconda sessione “Vittimizzazione Secondaria”, coordinata da Francesca Forleo, giornalista de Il Secolo XIX, si aprirà con l’intervento di Teresa Bruno, psicologa e Responsabile scientifica del Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze, sulle diverse forma di vittimizzazione secondaria e sull’impatto che ha nei percorsi di uscita dalla violenza. Seguirà l’intervento di Fabio Roia, magistrato e Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, che si occupa di violenza contro le donne dal 1991 e che sull’argomento della vittimizzazione secondaria ha scritto un libro: “Crimini contro le donne. Politiche, leggi, buone pratiche”. Il terzo intervento della sessione sarà a cura del Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Genova, Francesco Cozzi che, collegandosi alle parole di Roia, riporterà il focus sulla città di Genova.
L’intervento finale sarà curato da Silvia Neonato, giornalista e femminista, che concluderà il convegno rilanciando le buone pratiche emerse durante la giornata e relative al sostegno delle donne che fuoriescono dalla violenza.
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