Anna Lucia

Bilanci e obiettivi futuri: prosegue l’opera di cambiamento del Centro Antiviolenza Mascherona
Alla vigilia della Giornata Internazionale delle Donne e ad un anno dall’inaugurazione della nuova sede del Centro Antiviolenza Mascherona, le operatrici hanno illustrato i dati relativi alle donne accolte e ai progetti realizzati nel corso del 2018 e la campagna “#ioticredo” contro la vittimizzazione secondaria.

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LottoMarzo di D.i.Re

Oggi più che mai l’8 marzo è giornata di lotta.

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FIGLIE DI SHERAZADE – 4 dicembre – Teatro Modena – Genova

Concludiamo gli eventi per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne con lo spettacolo teatrale Figlie di Sherazade! Vi aspettiamo tutte e tutti martedì 4 dicembre alle ore 20:30 presso il Teatro Nazionale di Genova in piazza Gustavo Modena a Genova Sampierdarena

FIGLIE DI SHERAZADE
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca | ingresso 10€ | L’incasso sarà devoluto a favore del Centro antiviolenza Mascherona

LO SPETTACOLO

FIGLIE DI SHERAZADE
Scritto, diretto e interpretato da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca
Musiche originali Rosie Wiederkehr (Agricantus) e Ruth Bieri
Scene: Franca D’Angelo – Nato Frascà

È la storia vera di due giovani donne che raccontano affinché altre donne possano un giorno vivere in condizioni migliori. Due storie esemplari, due punti di vista apparentemente divergenti che convergono in un unico desiderio: la speranza di un mondo migliore.

PREMI
Premio RadioRAI Microfono di Cristallo
Finalista al Premio Ustica per il Teatro 2007
Finalista al Festival Internazionale di Lugano
Lettera di Encomio del Presidente della Repubblica

http://www.ilnaufragarmedolce.it/spett…/figlie-di-sherazade/

LIBERE DI ESSERE è un progetto nazionale realizzato con il contributo dei fondi 8xmille della Tavola Valdese | Dal 19 novembre al 4 dicembre, in vista (e in conclusione) della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne (25 novembre), lo spettacolo Figlie di Sherazade toccherà 5 città italiane: ROMA, RIESI, PALERMO, CATANIA, GENOVA, portando un aiuto concreto devolvendo gli incassi ai Centri Antiviolenza: “DIFFERENZA DONNA”, SERVIZIO CRISTIANO ISTITUTO VALDESE, “LE ONDE”, “THAMAIA”, “MASCHERONA”.

Martedì 4 dicembre ore 20:30 | *TEATRO NAZIONALE GENOVA – SALA MODENA* | Piazza Modena 3

| LIBERE DI ESSERE | con il contributo dei fondi *8xmille della Tavola Valdese* | in conclusione della *Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne*
presenta lo spettacolo
*Figlie di Sherazade
di e con Chiara Casarico e Tiziana Scrocca

Lo spettacolo è stato rappresentante in 5 città italiane: *ROMA, RIESI, PALERMO, CATANIA, GENOVA*, portando un aiuto concreti ai Centri Antiviolenza, gli incassi saranno infatti devoluti a favore di: *“DIFFERENZA DONNA”, SERVIZIO CRISTIANO ISTITUTO VALDESE, “LE ONDE”, “THAMAIA”, “Centro antiviolenza Mascherona”.*

https://teatronazionalegenova.it/fuori-cartellone/

Info biglietteria 010 5342 300
https://teatronazionalegenova.it/
info@teatronazionalegenova.it

ACQUISTO BIGLIETTI:
https://www.happyticket.it/…/101864-20-5851-figlie-di-shera…

#alidiautonomia. Dal 19 al 26 novembre la campagna con numero solidale 45593, sostenuta da Ermal Meta

Nella settimana della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, è possibile attraverso al numero 45593 donare 2 euro (solo con SMS da cellulare) o 5/10 euro (solo con chiamata da fisso) al progetto #alidiautonomia di D.i.Re Donne in Rete contro la violenza
La campagna invita a sostenere le oltre 20.000 donne che ogni anno sono accolte dalle 80 organizzazioni della rete D.i.Re nel momento in cui lasciano il centro antiviolenza e riprendono pienamente in mano la propria vita.

Le donazioni ricevute permetteranno la realizzazione del progetto: un fondo per consentire alle donne vittime di violenza e ai loro figli e figlie in uscita dalle case rifugio di completare il percorso verso la piena autonomia nel medio-lungo periodo.

Il progetto è destinato a donne con particolari difficoltà economiche, e mette a disposizione un contributo per affrontare spese essenziali – le mensilità anticipate per l’affitto di una nuova casa, l’acquisto di mobili e utensili – ma anche le attività sportive e ricreative per bambini e bambine affinché possano recuperare rapidamente una vita simile a quella dei loro coetanei.

Ermal Meta per #alidiautonomia
La campagna #alidiautonomia è sostenuta da Ermal Meta, che con la canzone Vietato morire ha portato il tema della violenza contro le donne al Festival di Sanremo, dando voce alla necessità di un cambiamento culturale che coinvolga tutti e tutte per contrastarla.

“Pari e differenti”: al via il progetto pilota nelle scuole primarie del Centro Antiviolenza Mascherona

Genova – Parte oggi, lunedì 19 novembre 2018, il progetto pilota “Pari e differenti: lo impariamo a scuola” realizzato gratuitamente dal Centro Antiviolenza Mascherona con gli studenti e le studentesse della Scuola Primaria G. Daneo a Genova.

Il progetto coinvolge 12 classi, con ognuna delle quali verrà svolto un incontro laboratoriale di due ore. Gli incontri sono calendarizzati nella settimana dal 19 al 23 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che sarà domenica 25 novembre.

Obiettivo principale del progetto è stimolare nei bambini/e la percezione della parità/disparità di divisione  di compiti e ruoli nelle relazioni quotidiane e riappropriarsi della libertà di esprimere la propria personalità, al di là delle attese legate al genere di appartenenza.

“Le attività da realizzare si pongono innanzitutto, come stimolo al cambiamento di prospettiva, alla partecipazione, alla messa in discussione dell’ovvio, dello stereotipo.” – afferma la dott.ssa Manuela Caccioni, responsabile del Centro Antiviolenza Mascherona – “Sin dalla primissima infanzia, i bambini interiorizzano all’interno dei contesti di vita di tipo familiare e/o educativo costruzioni sociali legate ai ruoli di genere con i connessi stereotipi, tuttavia sono anche pienamente capaci di de-costruire tali modelli se stimolati in questa direzione, maturando differenti percezioni.”

Il progetto vuole essere un primo passo per la presa di coscienza che sono possibili altri comportamento e relazioni fra i generi e che ci si può attivare nel proprio piccolo, a livello individuale, per poi agire a livello sociale per una società basata sul rispetto di sé e degli altri che permetta di riconoscere, accettare e valorizzare ciò che troviamo differente, altro da noi. Lavorare sul rispetto reciproco, sulle differenze/somiglianze, sulle emozioni e sull’affettività consente di comprendere come, per i bambini di questa fascia di età, tali sollecitazioni siano adeguate e comprensibili.

Educare all’affettività e alle pari opportunità in questi contesti è fondamentale: non si tratta soltanto di fornire gli strumenti per accedere concretamente a queste tematiche ma, soprattutto, di creare uno spazio in cui i bambini possano iniziare a prendere consapevolezza di sé e del mondo che li circonda e in cui gli adulti possano acquisire le competenze utili per accompagnarli in questi percorsi. È opportuno fornire a ciascun bambino la possibilità di partire dalla propria individualità per entrare nella complessità delle dinamiche di relazione con l’altro, sia comprendendo le specificità e le differenze, sia valorizzando i propri desideri e le proprie caratteristiche. L’ambiente educativo è chiamato a fornire strumenti utili al bambino per de-costruire l’ambiente sociale in cui è inserito, permettendogli di riformulare una propria visione del mondo basata sull’accettazione e sul rispetto dell’altro, soprattutto alla luce della profonda delega degli aspetti educativi alla scuola da parte delle famiglie, in questo specifico momento storico.

Il progetto aderisce alle Linee guida e al Piano Nazionale per l’educazione al rispetto pubblicate dal MIUR  il 27 ottobre 2017 in attuazione dell’art. 1 comma 16 della L. 107/2015 che recita: “Il piano triennale dell’ offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119”. Il suddetto comma dà attuazione ai princìpi fondamentali di pari dignità e non discriminazione di cui all’articolo 3 della Costituzione Italiana

 

NO Pillon: il 10 novembre l’Italia scende in piazza per fermare il ddl sull’affido condiviso

NO Pillon: il 10 novembre l’Italia scende in piazza per fermare il ddl sull’affido condiviso

 

Genova – Il 10 novembre sarà una giornata di mobilitazione nazione in tutta Italia per chiedere l’immediato ritiro  del disegno di legge presentato dal Senatore Pillon che, in tema di disciplina di separazione dei coniugi e affido dei minori, vuole apportare modifiche ritenute lesive dei diritti delle donne, delle bambine e dei bambini.

A Genova le operatrici dei Centri Antiviolenza della rete D.i.Re insieme a tante altre realtà locali hanno indetto un’assemblea pubblica di approfondimento che si svolgerà sabato 10 novembre alle ore 15:30 presso lo Spazio Comune Giardini Luzzati.

Le organizzatrici sostengono che, se verranno approvati il Disegno di legge Pillon e le eventuali integrazioni previste in altri 3 disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, separazione e affido rischiano di diventare un campo di battaglia permanente.

I figli e le figlie diventeranno ostaggi di un costante negoziato sotto tutela mentre le donne, la parte in genere economicamente più debole delle coppie perché su di esse grava il lavoro di cura, rischiano di restare stritolate in un percorso pensato soprattutto per imporre e arricchire una nuova figura professionale, quella del mediatore familiare, disconoscendo la pervasiva violenza maschile che è causa di tante separazioni.

La mobilitazione genovese è indetta dal Centro Antiviolenza Mascherona, Centro per non subire violenza da Udi, Il Cerchio delle Relazioni Cooperativa Sociale Onlus, Gruppo Mafalda Sampierdarena, Il Circolo delle Ingrate, Casa di Quartiere di Trasta, Non Una Di Meno Genova, Associazione Usciamo dal Silenzio Genova, CGIL Liguria, CGIL Genova, Left Lab, Associazione Onlus Rainbow Pangender Pansessuale Gaynet Liguria, Casa Maternità Le Maree, Alternativa Libertaria/fdca sezione Nino Malara Genova, Associazione per un Archivio dei Movimenti, SpA politiche di donneLilith Associazione Culturale, AG-AboutGender, Associazione culturale, Arci Liguria, Arci Genova, LSOA Buridda.

 

 

Appello della mobilitazione

Il disegno di legge proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli.

A parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare. L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e.

Diciamo NO alla mediazione obbligatoria

perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza. Nella proposta Pillon, l’obbligo di mediazione viola apertamente il divieto previsto dall’art. 48 della Convenzione di Istanbul, mette in pericolo le donne che fuggono dal partner violento, oltre a generare uno squilibrio tra chi può permettersi questa spesa e chi non può perché non è previsto il patrocinio per i meno abbienti.

Diciamo NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori che comportano la divisione a metà dei figli/e considerati alla stregua di beni materiali. Il principio della bigenitorialità, così applicato, lede il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità, e all’espressione delle loro esigenze e volontà, riportando la genitorialità al concetto della potestà sui figli anziché a quello della responsabilità, già acquisito in sede europea e italiana come principio del rapporto genitori/figli.

Diciamo NO al mantenimento diretto perché presuppone l’assenza di differenze economiche di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera.   Cancellare l’assegno di mantenimento a favore dei figli dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita. Ciò nella maggioranza dei casi non è vero, come i dati Istat confermano. La disparità di capacità economiche dei genitori comporterà una disparità di trattamento dei figli quando saranno con l’uno o l’altro genitore.

Diciamo NO al piano genitoriale perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, che devono anche essere differenziate in base alla loro età e crescita. Il minore con il Ddl Pillon diventa oggetto e non soggetto di diritto.

Diciamo NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale proposto dal Ddl che presuppone esservi manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore, con la previsione di invertire il domicilio collocando il figlio proprio presso il genitore che rifiuta. E conseguente previsione di sanzioni a carico dell’altro che limitano o sospendono la sua responsabilità genitoriale. Si contrasta così la possibilità per il minore di esprimere il suo rifiuto, avversione o sentimento di disagio verso il genitore che si verifichi essere inadeguato o che lo abbia esposto a situazioni di violenza assistita.

#FermatePillon. #FermiamoPillon

Le parole giuste: presentazione a Genova
Sabato 3 novembre 2018 alle ore 17:30 presso la sede del Centro Antiviolenza Mascherona in piazza Colombo 3/7 si svolgerà la presentazione del libro “Le parole giuste. Come la comunicazione può contrastare la violenza maschile contro le donne” di Luca Martini e Nadia Somma.
Sarà presente Nadia Somma, attivista della rete Dire e blogger.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Monica Lanfranco e la Rete di Donne per la Politica.

Dai un taglio alla violenza

“Dai un taglio alla violenza” è un progetto di solidarietà e sensibilizzazione sulla violenza contro le donne promosso dal Centro Antiviolenza Mascherona in collaborazione con il CNA Genova.

Il progetto coinvolge i parrucchieri e le parrucchiere di tutta la provincia di Genova e sarà realizzato nel mese di novembre 2018, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, con il duplice obiettivo di sensibilizzare sulla tematica e di raccogliere fondi per il Centro Antiviolenza.

La violenza sulle donne non è una emergenza, ma una realtà più diffusa di quanto si pensi nella normalità del quotidiano. La violenza contro le donne è un fenomeno che prescinde dal colore della pelle, dalla religione, dalla appartenenza sociale, dal livello di istruzione e dalle fasce di età. La maggior parte degli episodi si consuma fra le mura domestiche. Ogni anno il Centro Antiviolenza Mascherona accoglie circa 400 donne che subiscono violenza e le sostiene nei percorsi di fuoriuscita. In tutta la Liguria sono annualmente circa un migliaio le donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza. Ma trattandosi di un fenomeno sommerso, è chiaro che il numero di accessi non può restituire un quadro completo. Per fare ciò, i dati più aggiornati a nostra disposizione sono quelli dell’indagine campionaria Istat riferita all’anno 2014 secondo la quale la Liguria è la prima regione del Nord per numero di donne vittime di violenza fisica e sessuale: nel periodo esaminato quasi 29mila donne residenti in regione hanno dichiarato di aver subito violenza.

É proprio partendo da questa considerazione che è nata l’idea di coinvolgere i saloni di bellezza: uno spazio fuori da luoghi istituzionali, dove molte donne trascorrono del tempo e si prendono cura di se stesse. Qui le donne avranno la possibilità di poter venire a conoscenza dell’esistenza dal Centro Antiviolenza Mascherona.

Il primo novembre ai saloni di bellezza che parteciperanno a “Dai un taglio alla violenza” verrà fornito del materiale informativo, la locandina della campagna e una maglietta del Centro Antiviolenza Mascherona che segnaleranno l’adesione al progetto. Inoltre, i parrucchieri e le parrucchiere potranno decidere di destinare una quota dei trattamenti e delle prestazioni effettuate nel mese, con un importo scelto in totale autonomia (ad esempio 1 euro ogni taglio), al Centro Antiviolenza Mascherona per sostenere concretamente le donne. La donazione dovrà avvenire tramite bonifico bancario all’ IBAN IT 42 P076 0101 4000 0100 3307 897 causale: Dai un taglio alla violenza. Le donazioni godono di benefici fiscali. Le norme che regolano le agevolazioni fiscali sono: l’art. 14 della legge 80/2005, in base al quale ogni donazione, a determinate condizioni, è deducibile dal reddito complessivo (sia per le persone fisiche che per i soggetti Ires). Il D.L. 4.12.97 n. 460, art. 13 il quale dice che, in alternativa alla precedente modalità, ogni donazione a favore delle onlus è detraibile dall’imposta (per le persone fisiche) o deducibile dal reddito d’impresa.

 

 

 

CreaBellezza – Presentazione della campagna “Dai un taglio alla violenza”

Lunedì 15 ottobre 2018 Cna Genova organizza, nella splendida cornice del Palazzo della Borsa di Genova la terza edizione del Creabellezza, in Via XX Settembre 44 dedicato ai professionisti dell’estetica e dell’acconciatura.

L’evento, a cura di Cna Benessere Genova, è dedicato ai professionisti del settore, con un programma ricchissimo che prevede non solo occasioni di aggiornamento, ma anche momenti piacevoli di intrattenimento legati alla moda, alla bellezza e alla cura del corpo.

La prima parte della giornata sarà dedicata all’Estetica: si parlerà di estetica sociale, con la presentazione dei corsi in partenza e con alcune testimonianze sul Progetto Dalia di Cna La Spezia. Successivamente saranno  presentati alcuni trattamenti Innovativi  da Sothys e Novavision, aziende leader del settore.

La seconda parte della giornata sarà dedicata all’Acconciatura, con Hair show a cura di Vitalis e con due sfilate di moda a cura di D’Urso Sartoria e Morgan Visioli Fashion.

Interverranno il Segretario Cna Barbara Banchero, la Presidente di Cna Genova Paola Noli, iI presidente Cna Benessere Nazionale Antonio Stocchi e il Presidente Benessere Genova , Giuseppe Graci.

L’evento è organizzato in collaborazione con Ecipa Genova, struttura formativa fra le più qualificate del comparto artigiano e delle piccole imprese, specializzata nella formazione legata al benessere.

L’evento è gratuito previa iscrizione :CliccaQui

10 novembre: 1, 10, 100 piazze per fermare il Ddl Pillon

Comunicato di D.i.Re Donne in rete contro la violenza

Il disegno di legge proposto dal Senatore Pillon sulla revisione delle norme in materia di separazione, divorzio e affido dei minori ci porta indietro di 50 anni e trasforma le vite degli ex coniugi e dei loro figli/e in un percorso a ostacoli.

A parole vorrebbe conciliare i loro problemi, ma di fatto crea maggiori contrasti, imponendo regole che stravolgerebbero la vita proprio di quei figli che vorrebbe tutelare. L’iniziativa legislativa mira, infatti, a ristabilire il controllo pubblico sui rapporti familiari e nelle relazioni attraverso interventi disciplinari, con una compressione inaccettabile dell’autonomia personale dei/delle singoli/e.

Diciamo NO alla mediazione obbligatoria

perché la mediazione ha come presupposto la scelta volontaria delle parti e relazioni simmetriche non segnate dalla violenza. Nella proposta Pillon, l’obbligo di mediazione viola apertamente il divieto previsto dall’art. 48 della Convenzione di Istanbul, mette in pericolo le donne che fuggono dal partner violento, oltre a generare uno squilibrio tra chi può permettersi questa spesa e chi non può perché non è previsto il patrocinio per i meno abbienti.

Diciamo NO all’imposizione di tempi paritari e alla doppia domiciliazione/residenza dei minori

che comportano la divisione a metà dei figli/e considerati alla stregua di beni materiali. Il principio della bigenitorialità, così applicato, lede il diritto dei minori alla stabilità, alla continuità, e all’espressione delle loro esigenze e volontà, riportando la genitorialità al concetto della potestà sui figli anziché a quello della responsabilità, già acquisito in sede europea e italiana come principio del rapporto genitori/figli.

Diciamo NO al mantenimento diretto

perché presuppone l’assenza di differenze economiche di genere e di disparità per le donne nell’acceso alle risorse, nella presenza e permanenza sul mercato del lavoro, nei livelli salariali e nello sviluppo della carriera.   Cancellare l’assegno di mantenimento a favore dei figli dà per scontato che ciascun genitore sia nella condizione di dare al figlio pari tenore di vita. Ciò nella maggioranza dei casi non è vero, come i dati Istat confermano. La disparità di capacità economiche dei genitori comporterà una disparità di trattamento dei figli quando saranno con l’uno o l’altro genitore.

Diciamo NO al piano genitoriale

perché incrementa le ragioni di scontro tra i genitori e pretende di fissare norme di vita con conseguenti potenziali complicazioni nella gestione ordinaria della vita dei minori. Non si possono stabilire in via preventiva quali saranno le esigenze dei figli, che devono anche essere differenziate in base alla loro età e crescita. Il minore con il Ddl Pillon diventa oggetto e non soggetto di diritto.

Diciamo NO all’introduzione del concetto di alienazione parentale

proposto dal Ddl che presuppone esservi manipolazione di un genitore in caso di manifesto rifiuto dei figli di vedere l’altro genitore, con la previsione di invertire il domicilio collocando il figlio proprio presso il genitore che rifiuta. E conseguente previsione di sanzioni a carico dell’altro che limitano o sospendono la sua responsabilità genitoriale. Si contrasta così la possibilità per il minore di esprimere il suo rifiuto, avversione o sentimento di disagio verso il genitore che si verifichi essere inadeguato o che lo abbia esposto a situazioni di violenza assistita.

Saremo per questo in piazza in tante città del paese il 10 novembre

per una mobilitazione generale che coinvolga donne e uomini della società civile, del mondo dell’associazionismo e del terzo settore, ordini professionali e sindacati, tutti i cittadini che ritengono urgente in questa complessa fase politica ripristinare la piena agibilità democratica e contrastare la crescente negazione dei diritti e delle libertà a partire dalla libertà delle donne.

#FermatePillon. #FermiamoPillon

Promosso da:

  • D.i.Re Donne in rete contro la violenza
  • Udi Unione donne in Italia
  • Telefono Rosa
  • Maschile Plurale
  • CAM Centro di ascolto uomini maltrattanti
  • CGIL Confederazione generale italiana del lavoro
  • UIL Unione italiana del lavoro
  • Rebel Network
  • NUDM Non una di meno
  • CISMAI Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia
  • ARCI
  • Rete Relive
  • Educare alle Differenze
  • BeFree
  • Federico nel Cuore
  • Movimento per l’Infanzia
  • Le Nove
  • Terre des hommes
  • Associazione Manden

 

Adesioni locali Genova:

  • Centro Antiviolenza Mascherona
  • Il Cerchio delle Relazioni Cooperativa Sociale Onlus
  • Gruppo Mafalda Sampierdarena
  • Il Circolo delle Ingrate
  • Casa di Quartiere di Trasta
  • Non Una Di Mano Genova
  • Associazione Usciamo dal Silenzio Genova
  • CGIL Liguria
  • CGIL Genova
  • Left Lab
  • Associazione Onlus Rainbow Pangender Pansessuale Gaynet Liguria
  • Casa Maternità Le Maree
  • Alternativa Libertaria/fdca sezione Nino Malara Genova
  •  Associazione per un Archivio dei Movimenti  
  •  SpA politiche di donne
  •  Lilith Associazione Culturale 
  •   AG-AboutGender, Associazione culturale
  • Arci Liguria
  • Arci Genova
  • LSOA Buridda